Jadi

Dove eravamo rimasti?

Nel prossimo episodio vogliamo capire... Cosa c'è di fantasy in questa storia che sembra venuta fuory da harmony :)? (80%)

Bolle di sapone

Da bambina andavo matta per le bolle di sapone. Ricordo che, rintanata in bagno, mi impiastricciavo le mani col sapone liquido che mia madre usava per lavare i piatti. Ho ancora nelle narici il pungente odore di limone che mi rimaneva addosso per tutto il giorno. Con le maniche tirate inutilmente su, perché poi mi infradiciavo dalla testa ai piedi, affinavo con caparbietà la mia tecnica. Intrecciavo le dita a mani giunte, fino a serrarle come se stessi pregando. Poi lentamente, aprivo le dita sfregandole tra loro. Una manovra esageratamente teatrale, perché in effetti era solo l’aderenza tra i pollici e gli indici che produceva quello che mi serviva. Se la consistenza della saponata era quella giusta, e in questo io ero diventata una piccola alchimista, vedevo sotto i miei occhi allargarsi un diaframma tremolante. Quindi puntavo verso il cielo l’iridescente lamina di cristallo che avevo tra le dita e ci soffiavo dentro.
E poi, finalmente, succedeva qualcosa che ai miei occhi di bambina era pura magia.
Guardavo una sfera incantata materializzarsi dal nulla e librarsi nell’aria senza peso. La seguivo ammirata nel suo breve viaggio, fino all’inevitabile scoppio che la vaporizzava in un istante.
Forse fu allora che cominciai a realizzare il concetto di limite. Ricordo anche che, dopo un po’, il mio entusiasmo per le bolle non era più rivolto a crearle, ma a salvarle. Provavo e riprovavo a recuperarle prima che esplodessero, cercando il sistema più delicato possibile. Effimeri tentativi come puoi immaginare.
Come dici?
Bhè non saprei, non ricordo esattamente. Credo che un bel giorno semplicemente ho smesso di crederci e ci ho rinunciato.
Bolle di sapone…
Yuri è stata la mia bolla più riuscita, l’ultima. La più struggente. Una vera magia che si è dilatata fino ad inglobarmi. Ammirare una bolla di sapone è capitato a tutti, anche a te immagino. Ma l’esperienza di esserci dentro, mio caro, è qualcosa che ti toglie il fiato. Ti senti inerme e insieme in estasi. Hai paura di muoverti per non romperla, vorresti durasse per sempre, ma allo stesso tempo sei assalito dal terrore di restarne intrappolato.
Lui mi trascinava con sé in un mondo incantato, in un’altra dimensione in cui il tempo si fermava e intorno a me tutto danzava sulle note di una musica ammaliante.
Tutto  mi appariva più vivo, e mi apparteneva:
lui mi apparteneva!
I suoi occhi, che riuscivano a incendiarmi come una torcia. Il suo sorriso elargito così di rado, che quando appariva il mio cuore perdeva un battito. I luoghi in cui mi portava, sempre inattesi, carichi di significato, mai casuali. E le storie che mi raccontava, coinvolgendomi fino a farmele vivere come se ci fossi dentro.
Erano per me, lui viveva per me.
Tutto ciò che faceva era per me.
Ho vissuto quei momenti al calore della sua dedizione e me ne sono nutrita con avidità e bramosia.
Nella mia esistenza piatta e grigia di prima si era insediato un fantastico luna park dove, di tanto in tanto, mi rifugiavo e in cui trovavo tutto ciò che mi mancava.

Finché, da un giorno all’altro, la musica e le luci del mio amato parco dei divertimenti si spensero.
Clic!

_____________

“Jadi…”
La sua voce rompe il silenzio notturno nella stanza.
Sono abbracciata a lui, come sempre dopo aver fatto l’amore e, nel torpore che precede il sonno, mi fa sussultare.
“Jadi, io ho bisogno di te”, ancora intontita non afferro.
“Io ho bisogno di te, lo capisci vero?” ripete.
“Yuri… sono qui, con te” mormoro.
“Si, sei con me” disse. “Ma per chi? Per me o per te?”
Per qualche istante resto ammutolita, la mia reazione è quella di difendermi ma ad un tratto riconosco la verità dietro i dubbi di Yuri.
“Io…”
“Lascia stare, scusami” mi interrompe. “Non dar peso a quello che ho detto”
Mi stringe a sé e non dice più nulla.
Resto in ascolto del suo respiro, che pian piano rallenta. Si addormenta.
Io non ci riesco. Sento la paura che mi assale. Un’irrazionale sensazione di perdita imminente.
Una domanda, cazzo!
Una stupida domanda mi scaraventa fuori dal castello di carta d’orata che mi ero costruito, costringendomi a fare i conti con la vita vera.
Yuri era la mia spiaggia esotica. Quando mai le spiagge ti chiedono qualcosa, me lo dici? Restano lì in eterno, giusto? E aspettano che qualcuno le raggiunga e si goda quello che hanno da offrire, non è così?
Non avevo mai pensato alla nostra relazione in questi termini ma l’invocazione di Yuri mi ha aperto gli occhi.
E sai cosa ho fatto, amico mio?
Li richiusi. Li ho serrati… da vera stronza.

Lo guardo dormire, sento una fitta al cuore e ripenso alle mie bolle.
Avevo giocato col sapone, avevo prodotto la mia bolla più spettacolare, l’avevo vista volare sempre più in alto.
E adesso, la vedo invertire la traiettoria.
La guardo e so che sta per cadere.
La guardo e so che sta per scoppiare.
E decido che, forse, è inevitabile.

Clic.

Mi spiace ragazzi, ma Jadi aveva ancora qualcosa da raccontare prima di scoprire cosa queso comporti. Che cosa accadrà ora?

  • Jadi decide di riaprire gli occhi e farà la sua scelta... (0%)
    0
  • Yuri si rivela... (100%)
    100
  • La sentinella si rivela... (0%)
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134 Commenti

  • Ciao!! 😀
    Scusa il ritardo! Mi è piaciuta tantissimo questa storia, in cui ci hai fatto rivivere la vita di Jadi, condizionata e guidata dalla completa libertà di accettare o rinunciare a una determinata azione. Persino il non prendere una posizione in merito è una scelta in sè, una sorta di rifiuto ad agire, se vogliamo. Ho trovato stupendo il finale proprio per questo!
    Ancora complimenti!! 😀
    A presto!!

  • Ciao nicux!
    Non so bene come iniziare questo commento. So che può suonare banale, ma sei stato bravissimo. Un finale stupendo ed emozionante dall’inizio alla fine!
    Questo viaggio nei ricordi di Jadi è stato dolce e amaro: abbiamo visto i momenti felici e la gioia dell’amore, e abbiamo sofferto quando lei non è riuscita a concretizzarlo, fuggendo dalla scelta più importante.
    “Non si può sfuggire alle scelte, amici miei. Non si può vivere ignorandole.
    Anche non scegliere è in definitiva una scelta: quella sbagliata, come Jadi ha avuto modo di scoprire.
    E quando sei al termine del tuo viaggio, comunque tu ci sia arrivato, ciò che ti aspetta in fondo è ancora una scelta.
    L’ultima.”
    Semplicemente meravigliosa! Complimenti! ^__^

    • Hai colto i due temi portanti della storia e che mi stanno molto a cuore. L’amore che in un modo o nell’altro diventa discriminante nelle scelte che dobbiamo continuamente fare. E l’inevitabilita’ di compierle.
      Spesso siamo convinti che una scelta riguardi le opzioni che abbiamo, e invece credo che riguardi il coraggio di dire SI oppure rinunciare. Cosi’ si spiega che evitare di scegliere e’ di per se una scelta, quella di rinunciare.
      Cmq non voglio annoiarsi, ma ti ringrazio per i tuoi apprezzamenti e spero di sia divertita.
      Grazie ancora
      N

  • —————————
    Beh, siamo ancora qui, no?
    E se ci siete voi, c’è anche la Fonte. Voi cosa ne dite?
    Potrei aggiungere altro ma… questa è un’altra storia.

    Bon voyage mes amis
    ——————————————–
    E con questo, applaudo 😀

    Alla prossima storia 🙂

    Ciao 🙂

    • Grazie Red, soprattutto per aver seguito con pochi altri la lunga gestazione di questa storia. Mi sono reso conto che e’ passato piu’ di un anno dal primo episodio.
      Sono contento che ti sia piaciuta.
      N

  • Un altro bellissimol capitolo…che ci lascia ancora col fiato in sospeso sul futuro di Jadi. Ho votato l’opzione fantasy anche se spero che saprai farci assaggiare un po di tutti questi “sapori”.
    Non farci aspettare troppo! Ciao

  • Sono dannatamente indeciso tra l’opzione Fantasy e la ricomparsa di Yuri… non potendo fare entrambi voto a caso…
    roll… roll…
    Opzione Fantasy! Ma in verità spero in un pareggio delle due opzioni 😉

    Questo capitolo è stato fantastico 🙂

    Ciao 🙂

  • “La vita è il prodotto residuo non compensato nel bilanciamento delle equazioni inerenti alla programmazione di Matrix: tu sei il risultato finale di un’anomalia che nonostante i miei sforzi sono stato incapace di eliminare da quella che altrimenti è un’armonia di precisione matematica. Sebbene resti il problema costantemente arginato essa non è imprevedibile e pertanto non sfugge a quelle misure di controllo che hanno condotto te, inesorabilmente, qui.” (“Matrix Reloaded”, L’Architetto)

    Vale come proposta, ammesso che si capisca qualcosa?

  • Abracadabra anche per me! Dalle bolle di sapone ecco un altro ricordo d’infanzia…
    Complimenti! Anche questo capitolo si legge d’un fiato…e come altri hanno già scritto non vedo l’ora di leggere il seguito. Dietro questa storia apparentemente da romanzo rosa…..cosa si potrà mai nascondere? Sono molto curiosa!!!

    • io credo che definire rosa un romanzo solo perchè leggiamo di una storia d’amore sia un po’ riduttivo. Non ricordo di aver mai letto nessun genere in cui non vi sia una storia d’amore. Credo che l’amore sia il pilastro che regge qualunque avventura (o disavventura) umana… e spero che questa storia ne dia testimonianza anche esplicita.
      Grazie per avermi dato l’opportunità di esprimere queste considerazioni in cui credo molto.

  • Abracadabra, è l’unica soluzione possibili, qua ci vuole la bacchetta di Mago Merlino.

    Lo guardo uscire dalla mia stanza e capisco che sta u-scendo dalla mia vita.
    Ci penso e intanto lo perdo. Ci penso ancora adesso che l’ho perso.
    Queste due frasi sono magistrali.
    Questo racconto si legge benissimo e vorresti che non finisse mai, perciò non farti attendere tanto per il prossimo capitolo.;)

  • Ho recuperato i capitoli, d’un fiato direi.
    Allora, troppe cose dovrei dire. Intanto complimenti per il tuo tentativo ben riuscito di entrare nella psicologia-emotività di una donna.
    Poi, a mio avviso la tua storia fa la differenza, perché è piena di spunti di riflessione, fa pensare, non mancano i flash back e ti rivolgi al lettore. A proposito di questo ultimo punto, secondo me dovresti sistemare meglio la questione della voce narrante, a quel punto il racconto si trasformerebbe in una perla.
    Alle volte ho fatto fatica a seguire i passaggi di verbi tra passato e presente.
    L’unica cosa che mi lasciata un po’ così è quando lei gli ha detto amore e allora mi sono chiesta: così di punto in bianco? Non bastava che l’abbracciasse?
    Comunque voto Yuri si rivela e attendo prestissimo il seguito, voglio vedere cosa succede.
    Complimenti per i riferimenti alla religione e per le continue note raffinate e originali.

    • Grazie a te per la ricca recensione. Hai colto anche la mia difficoltà ‘ nel coniugare i tempi verbali sui diversi piani narrativi. Mi sono lanciato senza paracadute. Grazie davvero, cerco di fare tesoro dei tuoi suggerimenti

  • Non ho letto altre cose tue ma questa storia mi ha preso molto.
    Alcune frasi sono brevi, concise, trascinanti. Ti invidio: riesci a descrivere molto bene il sentire umano. Voto Yuri.

    • Ciao!!
      Non sono mai andato via, ma come spesso accade, la vita ti trae fuori da dove vorresti stare…
      E’ difficile scrivere e leggervi con assiduità… ma non vado mai via…
      Grazie degli apprezzamenti e a presto.

  • Se non l’avessi messo tra le proposte non mi sarebbe venuto in mente, visto che comunque c’è una parte di Fantasy in chi racconta ed in chi ascolta (un “fantasma” ed un… boh!); ma così significa che qualcosa di Fantasy dovrà comparire anche nel suo racconto 😉

    Ciao 🙂

      • Il dove si trova Jadi e con chi sta parlando non saranno normali, ma la storia che sta raccontando sembra più un rosa. 🙂
        Ora c’è da capire cos’ha da raccontare Jadi da “scusare” il fantasy. Oltre il suo interlocutore e l’ambiente in cui si trovano, ovviamente. 😉

  • L’unica opzione interessante/fattibile/”utile”, a mio parere, è il scoprire chi sarà a fare il primo passo.

    Ora che ci penso, credo che avresti fattmo meglio ad inserire il racconto nel genere rosa. Però non so come vuoi sviluppare la storia e, di conseguenza, potresti aver inserito l’opera nel genere corretto.

  • Vorrei sapere chi sta ascoltando la sua storia.
    Poi però dovrai anche dirmi di più tra lei e yuri… 😉
    Non dovresti – piccolo suggerimento, poi fai tu – raccontare e anticipare. O racconti, o anticipi. Per esempio nella frase:
    “A proposito, buon compleanno”
    “Oh… grazie ma… chi te lo ha detto?”
    Lui era così. Ti sorprendeva sempre. Come un illusionista. ….

    Ecco, anche se lei lo sta raccontando a qualcuno ( che poi se vince l’opzione scopriremo nel prossimo episodio chi sia) l’anticipazione toglie il gusto della scoperta al lettore, per cui io l’avrei girata così:
    ….
    “…. grazie, ma chi te lo ha detto?”
    Quella fu la prima volta che Yuri riuscì a sorprendermi.

    Comunque mi piace molto il modo in cui racconti. 😉

    • Si concordo, generalmente eccedo in senso opposto…
      In questo caso non volevo dare troppo enfasi a questa peculiarità di Yuri, se non come nota di colore. Ho in mente ben altri colpi di scena 🙂
      Grazie del complimento, li apprezzo molto

  • Lo stile è particolarmente efficace nel definire l’arrabbiatura di Jadi per la situazione in cui si trova; l’enigmatico uomo è molto intrigante, sembra avere un qualcosa che suggerisce un’aura quasi “soprannaturale”… vedremo se si rivelerà nocivo e benefico per la protagonista! Voto per capire con chi stia parlando Jadi, mi hai incuriosito! ^_^

        • Jadi parla un po’ a ruota libera… in modo frammentario…
          c’è da comprenderla, non dev’essere molto facile mantenere equilibrio e lucidità se sai di essere morta 🙂
          Però, in effetti, qualcosa che ha detto ce lo rivela:

          “Prima voglio che ti sia chiaro come si possa vivere una vita faticosa e avara, estranea alle esigenze più profonde del cuore e avere l’impudenza di chiamarlo amore.
          E’ in quella esatta accezione che io ho amato mio marito. Ed è bastato per restarne attaccata anche quando il vero amore mi ha sparato fuori dalla stratosfera”

          Il “vero amore” di cui parla potremmo verosimilmente sospettare sia proprio Yuri.

          • Ah, c’è anche una sequenza temporale che colloca l’incontro con Yuri dopo il suo matrimonio. Quando incontra Yuri era, per sua ammissione, un pachiderma di ottanta chili, per colpa della malattia contratta “poco dopo” il suo matrimonio.

            Però mi avevi fatto venire qualche dubbio … 🙂

    • Ok, ok… se sono riuscito a indurti a scomodare pilastri della letteratura comincio a farmi paura da solo 🙂
      Cmq grazie della roboante critica. Sono contento che ti sia piaciuta la mia scelta “tecnica”, da lettore piace molto anche a me, perchè ti permette di vivere “nel” personaggio osservare il mondo coi suoi occhi.
      Ho fatto questa scelta perchè sebbene il tema mi sia chiaro, la trama è interamente improvvisata. Sarà Jadi a dettare il racconto, io mi limitero a trascriverlo.
      Ciao

    • grazie Annarita, la resa agli sbagli del passato. La rassegnazione ad un epilogo di dannazione. La domanda che mi pongo e che mi trascina nella realtà di Jadi è: “Deve davvero finire così o la salvezza è ancora possibile?”. Onestamente non saprei, continuerò a scavare nel mondo interiore della nostra sfortunata amica in cerca della risposta. Stiamo a vedere.

    • Grazie Maria.
      Vuoi la verità? Scrivere qualcosa che esca dalla testa di una donna che si guarda dentro è piuttosto presuntuoso da parte mia, non trovi?
      Tuttavia non è mia intenzione dimostrare come le donne pensino e reagiscano. Piuttosto indagare sulle loro scelte e quanto l’ambiente che le circonda le mettano spesso di fronte a scelte obbligate.
      Non so quanto possa riuscire nell’intento. Ma voglio provarci.

    • Hai colto l’aspetto che più mi intimidisce di questa storia. Lo dico perchè benchè mi sia chiara l’intenzione, non so proprio come riuscirò a portare avanti un soliloquio lungo dieci capitoli. Sto facendo un salto nel buio. Conto sul vostro aiuto e sulla vostra pazienza.
      Grazie Nick

    • se ti riferisci al genere, neanche io.
      C’è il dramma interiore di Jadi, ci sarà una discreta quantità di eros e ci sarà anche un po’ di polverina magica (o puzza di zolfo, se preferisci).
      Quindi alla fine decidetelo voi come considerarla.

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