Jadi

Dove eravamo rimasti?

Cosa sta accadendo alla Fonte? Ha bisogno di Jadi (78%)

Il destino degli Elektitaj

Sono tempi oscuri, Jadi. L’energia che alimenta la Fonte si sta dissipando ad opera delle sue stesse pulsioni. Più questa si attenua e più la Fonte si spende in nuove eruzioni. Dio che gioca ai dadi, ricordi? E sta perdendo.
Le traiettorie sono sempre più corte. La Fonte è vittima impotente della sua stessa natura, del suo stesso scopo. L’ostinato compito di generare mondi, ricreare universi, la sta uccidendo.
Qual è il senso di tutto questo? Non lo so. Posso ipotizzare che generare per essere amati dalle nostre creature sia l’esperienza più alta di cui siamo capaci. Non trovi?
Tu hai scelto di rinunciare a Yari e chissà a cos’altro per inseguire… com’è che hai detto? Il disperato desiderio di diventare mamma, giusto?
Siamo sue creature, Jadi. Siamo fatti come lei.
Insomma, io riesco a spiegarmela così e non vorrei mai spiegarmela in altro modo.
Ma, per nostra fortuna, la Fonte ha preso, per così dire, delle contromisure. Vedila come dio che lancia una coppia di dadi truccata. E in questo lancio quella coppia, mia cara, siete tu e Yari.   
Ti vedo confusa. Mi spiego meglio.
La Fonte si nutre dell’energia scaturita dai legami tra le sue creature. Legami che quando si instaurano creano un nuovo stato esistenziale che sovrabbonda la somma dei suoi singoli elementi. Purtroppo però siamo in tempi di instabilità. Forse anche la Fonte invecchia. Chi può dirlo?
Sta di fatto che i legami sono deboli, fragili e l’energia complessiva sta digradando inesorabile.
E qui entrate in gioco voi.
Voi due siete speciali. Siete quelli che nell’antica lingua si chiamavano elektitaj.
Perché voi?
Questa domanda non è rilevante. Come mai tra i tanti elementi presenti in natura, soltanto due legati insieme diventano acqua? E perché solo due, tra i restanti, uniti ai primi hanno dato alla luce il primo frammento di ciò che siamo?
Le cose stanno così, tu e Yuri siete nati per una ragione superiore. Il vostro legame ha tutta l’energia necessaria a rigenerare la Fonte. Non c’è altro da sapere.
La Fonte non può obbligarti a perseguire il tuo scopo. Anzi, credo che nemmeno non lo voglia. Che valore avrebbe un dono ricevuto per costrizione? Ti pare?
Quella magia che percepivi quando eri con lui, quella attrazione irresistibile che ti portava a cercarlo sempre, quell’angoscia che ha riempito il vuoto scavato dalla tua rinuncia. Tutto questo, mia cara è il modo con cui la Fonte ti urlava in faccia la tua missione.
Tu e l’uomo a cui hai voltato le spalle, siete stati fatti per questo unico fine. Donarvi alla Fonte.
Ma… non è accaduto.
Perciò, veniamo al perché ora sei qui.
Diciamo che i dadi sono stati lanciati, il primo ha già dato il numero sperato, l’altro sei tu, che hai smesso di rotolare ma sei ancora in bilico.
Hai la possibilità di scegliere su quale lato cadere, Jadi.
L’ultima possibilità di salvare la Fonte. Dipende da te.
E questo è quanto.

________

Sai, una volta lui me lo disse. Non mi ha parlato della Fonte, naturalmente, ma mi parlò di una meta.
Un pomeriggio sono seduta in postazione a lavorare, il rumore della pioggia che sferza la grande finestra si sovrappone al mio picchiettare sulla tastiera.
Nel silenzio assoluto dell’ufficio quel sommesso concerto di percussioni mi ha letteralmente ipnotizzato. Dopo non so quanto tempo, mi ridesto dalla mia trance e lo cerco con lo sguardo. Lo trovo lì accanto a me. Silenzioso, che fissa i vetri della finestra rapito da chissà quali pensieri.
Quando era pensoso o concentrato il suo fascino rifulgeva fino ad accecarti. E ogni volta ero sorpresa dall’impulso di baciarlo e dirgli che era mio.
Ma data la situazione quella volta mi limitai a canzonarlo.
“Toc toc, c’è nessuno in casa?”
Lui mi guarda, con aria ancora assorta. Non dice nulla. Poi sorride. Credo di averti parlato del suo sorriso vero? Io ricambio il sorriso non sapendo bene cosa aspettarmi.
“Quante probabilità avevamo noi due di incontrarci?” mi chiede.
“In effetti…” gli rispondo colta un po’ alla sprovvista.
“Pensaci bene. Pensa a cosa ti ha portato qui, alle condizioni in cui ci siamo conosciuti. Pensa alle mille ragioni per cui non avremmo dovuto fare ciò che abbiamo fatto. E a quanto ci costi tutto questo”
“Dove vuoi arrivare?”
“Ma non capisci? Perché io e te siamo qui? Insomma perché io e te?”
“E’ importante?” gli faccio io.
“Si, Jadi. E’ importante per me. Tutto ha un significato, Tutto DEVE avere un significato”
Resto in silenzio, non sapendo cosa dire.
“Qual è il nostro?”, riprende lui.
“Ci amiamo?” rispondo.
“No, quello è un sintomo. La domanda vera è perché!”
“Se siamo insieme deve esserci una ragione. Una strada da percorrere. Una destinazione da raggiungere. Deve essere così”.
Quella sua incessante ricerca di significato era la cosa che lo rendeva diverso da chiunque abbia mai conosciuto. Unico. A volte non riuscivo a seguirlo, piuttosto mi trascinava via con sé e a me non restava che lasciarmi andare.
Ma ora capisco che lui lo sapeva. L’aveva sempre saputo.
La sua fede nello scopo ultimo era assoluta.
Come la sua fede in me.
E io l’ho tradita.

Nel penultimo episodio non dovrebbero esserci domande, è come votare uno spoiler. Quindi semmai vi chiedo di provare ad indovinare se:

  • La sentinella ha mentito tutto il tempo (opzione Horror) (50%)
    50
  • Esiste davvero la Fonte (opzione Fantasy) (25%)
    25
  • Yuri ricomparirà nel finale (opzione Harmony) (25%)
    25
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134 Commenti

  • Ciao!! 😀
    Scusa il ritardo! Mi è piaciuta tantissimo questa storia, in cui ci hai fatto rivivere la vita di Jadi, condizionata e guidata dalla completa libertà di accettare o rinunciare a una determinata azione. Persino il non prendere una posizione in merito è una scelta in sè, una sorta di rifiuto ad agire, se vogliamo. Ho trovato stupendo il finale proprio per questo!
    Ancora complimenti!! 😀
    A presto!!

  • Ciao nicux!
    Non so bene come iniziare questo commento. So che può suonare banale, ma sei stato bravissimo. Un finale stupendo ed emozionante dall’inizio alla fine!
    Questo viaggio nei ricordi di Jadi è stato dolce e amaro: abbiamo visto i momenti felici e la gioia dell’amore, e abbiamo sofferto quando lei non è riuscita a concretizzarlo, fuggendo dalla scelta più importante.
    “Non si può sfuggire alle scelte, amici miei. Non si può vivere ignorandole.
    Anche non scegliere è in definitiva una scelta: quella sbagliata, come Jadi ha avuto modo di scoprire.
    E quando sei al termine del tuo viaggio, comunque tu ci sia arrivato, ciò che ti aspetta in fondo è ancora una scelta.
    L’ultima.”
    Semplicemente meravigliosa! Complimenti! ^__^

    • Hai colto i due temi portanti della storia e che mi stanno molto a cuore. L’amore che in un modo o nell’altro diventa discriminante nelle scelte che dobbiamo continuamente fare. E l’inevitabilita’ di compierle.
      Spesso siamo convinti che una scelta riguardi le opzioni che abbiamo, e invece credo che riguardi il coraggio di dire SI oppure rinunciare. Cosi’ si spiega che evitare di scegliere e’ di per se una scelta, quella di rinunciare.
      Cmq non voglio annoiarsi, ma ti ringrazio per i tuoi apprezzamenti e spero di sia divertita.
      Grazie ancora
      N

  • —————————
    Beh, siamo ancora qui, no?
    E se ci siete voi, c’è anche la Fonte. Voi cosa ne dite?
    Potrei aggiungere altro ma… questa è un’altra storia.

    Bon voyage mes amis
    ——————————————–
    E con questo, applaudo 😀

    Alla prossima storia 🙂

    Ciao 🙂

    • Grazie Red, soprattutto per aver seguito con pochi altri la lunga gestazione di questa storia. Mi sono reso conto che e’ passato piu’ di un anno dal primo episodio.
      Sono contento che ti sia piaciuta.
      N

  • Un altro bellissimol capitolo…che ci lascia ancora col fiato in sospeso sul futuro di Jadi. Ho votato l’opzione fantasy anche se spero che saprai farci assaggiare un po di tutti questi “sapori”.
    Non farci aspettare troppo! Ciao

  • Sono dannatamente indeciso tra l’opzione Fantasy e la ricomparsa di Yuri… non potendo fare entrambi voto a caso…
    roll… roll…
    Opzione Fantasy! Ma in verità spero in un pareggio delle due opzioni 😉

    Questo capitolo è stato fantastico 🙂

    Ciao 🙂

  • “La vita è il prodotto residuo non compensato nel bilanciamento delle equazioni inerenti alla programmazione di Matrix: tu sei il risultato finale di un’anomalia che nonostante i miei sforzi sono stato incapace di eliminare da quella che altrimenti è un’armonia di precisione matematica. Sebbene resti il problema costantemente arginato essa non è imprevedibile e pertanto non sfugge a quelle misure di controllo che hanno condotto te, inesorabilmente, qui.” (“Matrix Reloaded”, L’Architetto)

    Vale come proposta, ammesso che si capisca qualcosa?

  • Abracadabra anche per me! Dalle bolle di sapone ecco un altro ricordo d’infanzia…
    Complimenti! Anche questo capitolo si legge d’un fiato…e come altri hanno già scritto non vedo l’ora di leggere il seguito. Dietro questa storia apparentemente da romanzo rosa…..cosa si potrà mai nascondere? Sono molto curiosa!!!

    • io credo che definire rosa un romanzo solo perchè leggiamo di una storia d’amore sia un po’ riduttivo. Non ricordo di aver mai letto nessun genere in cui non vi sia una storia d’amore. Credo che l’amore sia il pilastro che regge qualunque avventura (o disavventura) umana… e spero che questa storia ne dia testimonianza anche esplicita.
      Grazie per avermi dato l’opportunità di esprimere queste considerazioni in cui credo molto.

  • Abracadabra, è l’unica soluzione possibili, qua ci vuole la bacchetta di Mago Merlino.

    Lo guardo uscire dalla mia stanza e capisco che sta u-scendo dalla mia vita.
    Ci penso e intanto lo perdo. Ci penso ancora adesso che l’ho perso.
    Queste due frasi sono magistrali.
    Questo racconto si legge benissimo e vorresti che non finisse mai, perciò non farti attendere tanto per il prossimo capitolo.;)

  • Ho recuperato i capitoli, d’un fiato direi.
    Allora, troppe cose dovrei dire. Intanto complimenti per il tuo tentativo ben riuscito di entrare nella psicologia-emotività di una donna.
    Poi, a mio avviso la tua storia fa la differenza, perché è piena di spunti di riflessione, fa pensare, non mancano i flash back e ti rivolgi al lettore. A proposito di questo ultimo punto, secondo me dovresti sistemare meglio la questione della voce narrante, a quel punto il racconto si trasformerebbe in una perla.
    Alle volte ho fatto fatica a seguire i passaggi di verbi tra passato e presente.
    L’unica cosa che mi lasciata un po’ così è quando lei gli ha detto amore e allora mi sono chiesta: così di punto in bianco? Non bastava che l’abbracciasse?
    Comunque voto Yuri si rivela e attendo prestissimo il seguito, voglio vedere cosa succede.
    Complimenti per i riferimenti alla religione e per le continue note raffinate e originali.

    • Grazie a te per la ricca recensione. Hai colto anche la mia difficoltà ‘ nel coniugare i tempi verbali sui diversi piani narrativi. Mi sono lanciato senza paracadute. Grazie davvero, cerco di fare tesoro dei tuoi suggerimenti

  • Non ho letto altre cose tue ma questa storia mi ha preso molto.
    Alcune frasi sono brevi, concise, trascinanti. Ti invidio: riesci a descrivere molto bene il sentire umano. Voto Yuri.

    • Ciao!!
      Non sono mai andato via, ma come spesso accade, la vita ti trae fuori da dove vorresti stare…
      E’ difficile scrivere e leggervi con assiduità… ma non vado mai via…
      Grazie degli apprezzamenti e a presto.

  • Se non l’avessi messo tra le proposte non mi sarebbe venuto in mente, visto che comunque c’è una parte di Fantasy in chi racconta ed in chi ascolta (un “fantasma” ed un… boh!); ma così significa che qualcosa di Fantasy dovrà comparire anche nel suo racconto 😉

    Ciao 🙂

      • Il dove si trova Jadi e con chi sta parlando non saranno normali, ma la storia che sta raccontando sembra più un rosa. 🙂
        Ora c’è da capire cos’ha da raccontare Jadi da “scusare” il fantasy. Oltre il suo interlocutore e l’ambiente in cui si trovano, ovviamente. 😉

  • L’unica opzione interessante/fattibile/”utile”, a mio parere, è il scoprire chi sarà a fare il primo passo.

    Ora che ci penso, credo che avresti fattmo meglio ad inserire il racconto nel genere rosa. Però non so come vuoi sviluppare la storia e, di conseguenza, potresti aver inserito l’opera nel genere corretto.

  • Vorrei sapere chi sta ascoltando la sua storia.
    Poi però dovrai anche dirmi di più tra lei e yuri… 😉
    Non dovresti – piccolo suggerimento, poi fai tu – raccontare e anticipare. O racconti, o anticipi. Per esempio nella frase:
    “A proposito, buon compleanno”
    “Oh… grazie ma… chi te lo ha detto?”
    Lui era così. Ti sorprendeva sempre. Come un illusionista. ….

    Ecco, anche se lei lo sta raccontando a qualcuno ( che poi se vince l’opzione scopriremo nel prossimo episodio chi sia) l’anticipazione toglie il gusto della scoperta al lettore, per cui io l’avrei girata così:
    ….
    “…. grazie, ma chi te lo ha detto?”
    Quella fu la prima volta che Yuri riuscì a sorprendermi.

    Comunque mi piace molto il modo in cui racconti. 😉

    • Si concordo, generalmente eccedo in senso opposto…
      In questo caso non volevo dare troppo enfasi a questa peculiarità di Yuri, se non come nota di colore. Ho in mente ben altri colpi di scena 🙂
      Grazie del complimento, li apprezzo molto

  • Lo stile è particolarmente efficace nel definire l’arrabbiatura di Jadi per la situazione in cui si trova; l’enigmatico uomo è molto intrigante, sembra avere un qualcosa che suggerisce un’aura quasi “soprannaturale”… vedremo se si rivelerà nocivo e benefico per la protagonista! Voto per capire con chi stia parlando Jadi, mi hai incuriosito! ^_^

        • Jadi parla un po’ a ruota libera… in modo frammentario…
          c’è da comprenderla, non dev’essere molto facile mantenere equilibrio e lucidità se sai di essere morta 🙂
          Però, in effetti, qualcosa che ha detto ce lo rivela:

          “Prima voglio che ti sia chiaro come si possa vivere una vita faticosa e avara, estranea alle esigenze più profonde del cuore e avere l’impudenza di chiamarlo amore.
          E’ in quella esatta accezione che io ho amato mio marito. Ed è bastato per restarne attaccata anche quando il vero amore mi ha sparato fuori dalla stratosfera”

          Il “vero amore” di cui parla potremmo verosimilmente sospettare sia proprio Yuri.

          • Ah, c’è anche una sequenza temporale che colloca l’incontro con Yuri dopo il suo matrimonio. Quando incontra Yuri era, per sua ammissione, un pachiderma di ottanta chili, per colpa della malattia contratta “poco dopo” il suo matrimonio.

            Però mi avevi fatto venire qualche dubbio … 🙂

    • Ok, ok… se sono riuscito a indurti a scomodare pilastri della letteratura comincio a farmi paura da solo 🙂
      Cmq grazie della roboante critica. Sono contento che ti sia piaciuta la mia scelta “tecnica”, da lettore piace molto anche a me, perchè ti permette di vivere “nel” personaggio osservare il mondo coi suoi occhi.
      Ho fatto questa scelta perchè sebbene il tema mi sia chiaro, la trama è interamente improvvisata. Sarà Jadi a dettare il racconto, io mi limitero a trascriverlo.
      Ciao

    • grazie Annarita, la resa agli sbagli del passato. La rassegnazione ad un epilogo di dannazione. La domanda che mi pongo e che mi trascina nella realtà di Jadi è: “Deve davvero finire così o la salvezza è ancora possibile?”. Onestamente non saprei, continuerò a scavare nel mondo interiore della nostra sfortunata amica in cerca della risposta. Stiamo a vedere.

    • Grazie Maria.
      Vuoi la verità? Scrivere qualcosa che esca dalla testa di una donna che si guarda dentro è piuttosto presuntuoso da parte mia, non trovi?
      Tuttavia non è mia intenzione dimostrare come le donne pensino e reagiscano. Piuttosto indagare sulle loro scelte e quanto l’ambiente che le circonda le mettano spesso di fronte a scelte obbligate.
      Non so quanto possa riuscire nell’intento. Ma voglio provarci.

    • Hai colto l’aspetto che più mi intimidisce di questa storia. Lo dico perchè benchè mi sia chiara l’intenzione, non so proprio come riuscirò a portare avanti un soliloquio lungo dieci capitoli. Sto facendo un salto nel buio. Conto sul vostro aiuto e sulla vostra pazienza.
      Grazie Nick

    • se ti riferisci al genere, neanche io.
      C’è il dramma interiore di Jadi, ci sarà una discreta quantità di eros e ci sarà anche un po’ di polverina magica (o puzza di zolfo, se preferisci).
      Quindi alla fine decidetelo voi come considerarla.

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