Lui

Dove eravamo rimasti?

Ho un'idea molto precisa del secondo capitolo. è un Erotico, diamo il giusto pepe. Cosa metto nella playlist come prima canzone? Lenny Kravitz -Again. (46%)

playlist 2: Again -Lenny Kravitz-

Mi sdraio sul letto sfatto dalla mattina, sbuffando.

Odio gli impetuosi, la gente che agisce senza spiegare.

“Vorrei vivere come loro, forse. O, più semplicemente, sono una donna a cui piacciono le parole e le spiegazioni.”

Razionale, dunque.

Oh sì. Razionalissima.

Amo queste parole: RAZIONALE. CEREBRALE. Lo sono, in ogni lettera, in ogni sforzo che la lingua fa per sbattere nella bocca e far uscire questi suoni.

Vorrei essere i miei personaggi, proprio per questo. Quando scrivo, il cervello si spegne, vive la pancia, il cuore.Respiro, solo così. –

E adesso arriva questoRobertoe mi infila la lingua in bocca.

“Così, senza un cazzo di motivazione valida! Pensando di far saltare gli schemi.”

Perché gli schemi ci sono, inutile raccontarla.

Ci sono gli uominiAe quelliB.

A: entrano nella tua testa, fanno sesso coi tuoi neuroni e poi… se ne vanno.

B:entrano nelle tue mutande, i più bravi ti regalano orgasmi, e poi… se ne vanno.

Non esistono uomini capaci di uscire da queste categorie.

Guardo e riguardo il suo biglietto da visita, sempre più innervosita.

«Tipo B. Non c’è altra spiegazione.» Mi dico, dopo poco. «Vorrà i miei slip nella sua collezione oio non me lo spiego. Baciare una di cui non sai neppure il nome, senza  motivi, nemmeno apparenti.»

Lo Stemma dell’Armasul bigliettino mi fa scattare ancora di più la rabbia.

“Militare, ligio al dovere. Prima la Patria e poi il resto dell’universo. Figuriamoci che ne sa uno così di passione.”

Sbuffo.

“Roberto. Pure un nome banale” 

Abbraccio il cuscino, perdendomi nei pensieri  torbidi che, quotidianamente, mi accompagnano nei sogni dove trovoil mio compagno di viaggi onirici,volto indefinito, profumo innominabile.

Mi prende il volto tra le mani e mi bacia.

«Lasciati andare» mormora.

Come sempre io piango, lui lecca le mie lacrime e morde le labbra.

«Ti voglio, Eva. Non puoi continuare così. Io te lo impedisco.» continua.

I miei vestiti cadono per terra, insieme al pudore. Ogni cosa, adesso, è avvolta da nebbia.

L’uomo morde, lecca, mi tiene stretta in una passione che desidero con tutta me stessa.

Poi esplode nel suo piacere.

Mi bacia la fronte.

Se ne va.

Lo fanno tutti. Sempre.

Mi sveglio che è notte inoltrata.

Corro sotto la doccia, bollente, quasi ustionante e il sapone di Marsiglia.

«Sei ridicola, stupida, non puoi avere niente dalla vita. Niente, capito? Neppure piacere.»la sua vocemi tormenta sempre, dopo.

Sempre.

Piango, assieme al soffione della doccia.

Ma anche qui non esplodo.

Le mie lacrime sono soffocate dalla paura, rimangono composte, idiote.

Come me.

Il conforto più grande è l’accappatoio rosso, gigante, enorme. Dentro cui mi perdo.

L’immagine della donna allo specchio è implacabile.

 Letale.

«Scendi»  

“Cazzo! Perché l’ho ascoltato?” chiedo a me stessa.

La sua lingua sulla mia, il suo sapore mistico si mischia con quello che mi appartiene, forse molto più banale.

«Domanda: Roberto…. Che tipo sei? A o B?»

Prendo lo smartphone e lo stringo tra le dita.

Compongo il numero e registro.

Sul profilo diWhatsappl’immagine della Benemerita.

“Banale, perfino.”  Rido, sarcasticamente.

“Sei un’idiota della tipologia più infame, vero? Tipo B.”

Premo invio e spengo il cellulare, per poi uscire a fare due passi.

“ Ho bisogno di distendere i nervi, dopo questa cosa”

Il lago, questa meravigliosa acqua dolce, e la voce di Lenny Kravitz mi accompagnano in una lunga passeggiata.

Mi perdo dentro la luna, le stelle sembrano volersi gettare tra le onde o, molto più semplicemente, sono io che desidero farlo.

«Nessuna tipologia.» una voce non nuova, ma pronta a farmi venire un infarto, intercetta i miei pensieri.

«Chi cavolo sei, eh!» sbotto.

«Che ti importa di chi sono io quando la risposta te la sei già data? Io sono il tipo B di chissà quale scala di valutazione, classificazione eccetera. Tutte uguali voi donne.»

Mi osserva da dentro quel colore di occhi indecifrabile, sembra davvero arrabbiato.

«Quante sei riuscito a portartene a letto così? Baci tutte quelle che incontri sulle corriere e poi te ne vai, filosofeggiando sull’uguaglianza tra me e quelle che ti porti a letto?» ringhio.

È tardi e la notte fa risuonare la mia voce ancora più forte.

«Sei un’egocentrica. Stupida bambinetta. » risponde, urlando più di me.

Poi mi prende le mani e un brivido freddo mi scorre lungo la schiena.

«Ti ho baciata per questo. E lo sto per fare nuovamente.» ringhia.

Quando cerco di indietreggiare mi rendo conto di avere i polpacci contro il muretto del lungo lago.

Stretta in quell’abbraccio virile, sento brividi che non comprendo e non conosco da troppo tempo.

Un tempo lungo, indefinibile.

«Io sono Eva.» cerco di dire tra le lacrime.

«So troppo bene chi sei.» risponde, per poi tornare tra le mie labbra.

La sua eccitazione preme contro la stoffa dei vestiti, mentre non stacca le dita dai miei capelli.

M’irrigidisco, m’impedisco di viverlo fino in fondo.

Ho sempre fatto così.

«Smettila.»

«Di fare cosa?» chiedo, fuggendo il suo sguardo.

«Di fare la bambinetta con me.»

Lui è il suo corpo e i suoi brividi. 

Domanda: Parecchi spunti. Dove Andiamo? Un aiutino tra parentesi.

  • 3. Andiamo a vedere l’alba e se i due sono insieme (Not hot) (0%)
    0
  • 2. No, dai… Vediamo dove portano i brividi. (Not so Hot) (0%)
    0
  • 1. Fermi tutti! È un Eros… tiriamo fuori quella scena che hai già scritto e non vuoi farci leggere. ( Very Hot) (100%)
    100
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92 Commenti

  • Ma così giochi sporco uff!
    Non puoi tentarmi con rasoi e cucine… tu sai bene cosa immagina la mia mente se parli di due persone in cucina, per fortuna non c’era una birra nei paraggi!

    Mettiamo un bel po’ di pepe in questa storia, gli ingredienti ci sono tutti… adesso facci assaggiare un bel piatto prelibato! 😉
    <3

    • quale onoreeeeee l’unica signora dell’EROS di questo sito!!!!!
      signori, silenzio!!!!
      Grazie Mily, per me sarà un onore tornare a scrivere con e per te.
      (questa meravigliosa canzone me la tengo buona per la prossima!)

      • la mente correva più velocemente di quanto le dita riuscissero a cogliere… sì, un paio di volte mi sono chiesto quali fossero le parole che evidentemente mancavano.
        Anche se hai il dono di scrivere così di getto, dedicare poco tempo ad una veloce rilettura, sarebbe segno di maggior considerazione per i lettori che ti seguono… che comunque ti apprezzano e sono soddisfatti.
        Adesso vado a leggermi la seconda puntata.

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