Lui

Dove eravamo rimasti?

Domanda: Parecchi spunti. Dove Andiamo? Un aiutino tra parentesi. 1. Fermi tutti! È un Eros… tiriamo fuori quella scena che hai già scritto e non vuoi farci leggere. ( Very Hot) (100%)

Playlist n°2: Fly Away - Lenny Kravitz.

Faccio per voltarmi, per scappare da quella che sembra una provocazione.

“Sarò finita dentro a un racconto dei miei, uno di quelli scritti per sfogare il bisogno di brividi”

Roberto è dietro di me, mi prende le mani e, portandomi a sé, morde le mie labbra.

Non ci sono lingue roteanti, danzanti o altro.

C’èlui, il suo sapore reale che si mischia con il mio.

Trova i miei brividi, e il mio irrigidimento appena passa le dita sotto la maglia.

«Sali in macchina. Ora.» ordina alla vista di alcuni uomini che ci stavano guardando.

Odio il suo modo di fare. Come se io fossi un sottoposto.

«No!» ringhio, spingendolo lontano.

Mi afferra dai fianchi e mi spinge a camminare.

«Ho detto cheDEVIsalire in macchina. È un ordine, Eva.» risponde.

«Come sai il mio nome?» chiedo, cercando il suo sguardo che, invece, è rivolto agli uomini che camminano verso di noi.

«Lo so, perché io sono …»

«Uno stalker. Ecco cosa sei.» ringhio, sedendomi dentro al suolussuosissimo suv.

Alza gli occhi al cielo, accende il motore e sfreccia via.

«Quindi tu pretendi di entrare nelle mie mutande solo perché sei sexy e perché, fino ad ora, non hai mai sbagliato un congiuntivo?»

Il viaggio procede senza una risposta e con la certezza che questo accadrà.

«Scendi.» ordina una volta aperta la portiera.

«Sissignore.» rispondo, con il tono più acido che posso trovare alle cinque del mattino dentro le mie corde vocali.

«Ora cerca di riposare. Sei al sicuro qui.» dice, indicando la porta di casa mia.

Sgrano gli occhi, nel vederlo rimontare in macchina.

«Ma dove diavolo stai andando?» urlo con tutta la rabbia che ho nel cuore.

«Lontano. Dove non posso essere catalogato.»

Non accende la macchina, come se la mia reazione fosse già nei suoi programmi.

Mi avvento verso la portiera spalancandola.

«Scendi.» ordino.

L’uomo ride, compiaciuto.

Quando è in piedi davanti a me, mi avvento contro le sue labbra, mordendole forte.

Lo afferro per un braccio e lo trascino davanti alla mia porta.

Tremo, forte. Tanto che ho quasi paura che se ne accorga.

Cerco le chiavi nervosamente.

Sorride e la cosa mi irrita ancora di più.

«Dammi.» dice, afferrando il mazzo.

 Poco dopo spalanca la porta.

Lo prendo per i polsi, spingendolo contro il muro, l’uomo reagisce baciandomi senza freni.

«Smettila di fare la bambina. Mi stai provocando e pretendi da me che io stia fermo. Sono un Uomo, non uno di quelli che ogni tanto ti fai.» ringhia.

«Ma che ne sai tu, di chi mi faccio io? Che ne sai tu di me!» rispondo, mordendolo ancora.

«Io so. Punto. E adesso o la smetti o ti prendi la responsabilità di quello che stai facendo. Fino in fondo.» risponde, sfacciatamente.

Coi battiti a mille, mi tolgo la maglia, sfidandolo.

Alza gli occhi al cielo, mentre il mio sguardo cade oltre la cintura dei pantaloni.

Lentamente si sbottona la camicia, lasciando intravedere un torace ampio e tatuato.

Mi spinge contro il muro, mordendomi.

«L’hai voluto tu, bambina. Così impari a giocare col fuoco.» dice.

La sua lingua corre sul collo, mentre il respiro si fa corto. La sue pelle sulla mia sembra elettrizzare questo incontro strano, ai limiti del possibile.

Con un abile gesto, il reggiseno cade a terra, insieme al mio pudore.

Non sento difese alzarsi, ne muscoli irrigidirsi, appena la sua eccitazione preme contro la mia coscia.

Mi bacia, ha gli occhi aperti, quasi a voler controllare il mio stato.

Lo spingo sul divano, facendogli sentire sulla pelle le mie mani.

«Ok. Sei davvero sicura?» chiede, respirando profondamente.

Appoggio l’indice sulle sue labbra che si schiudono per accoglierlo.

«Che cosa stai facendo con quegli occhi?» chiedo, dopo poco.

«Sesso. Con te …» risponde, prontamente.

Silenzio.

La pelle brucia al passaggio delle sue mani, il suo finire di spogliarsi è sensuale e deciso.

Mi sdraio sopra di lui, scendendo lentamente.

Il seno accoglie la sua erezione, mentre il corpo si muove, simulando le onde del lago.

Roberto non smette di guardarmi, accorciando il suo fiato sempre di più.

Sussulta al mio spalancare le labbra e al sentire la mia bocca sui suoi sensi, si lascia andare a un sospiro fortissimo.

Le dita si muovono assecondando i suoi movimenti, il rumore del suo respiro è l’unico suono che ora potrei sopportare.

«Spostati.» ordina, perentoriamente.

«No.» Ringhio.

L’uomo inarca la schiena, il suo piacere esplode nella mia bocca, per poi prendere il mio corpo e spostarlo sotto di sé.

Affonda la lingua tra le mie gambe, scuotendomi in un piacere che, come al solito non riesce a raggiungere il culmine.

«Avanti, bambina. Dammi il tuo orgasmo o non me ne andrò da qui.» ringhia al mio orecchio, mentre col dito sfiora il mio clitoride.

«Smet…tila.» ansimo.

«Perché, dimmelo.»

Le mie parole non hanno senso per lui.

Lui è il mio orgasmo.

Il primo dopo troppo tempo.

Le unghie si conficcano nella sua carne.

La sua smorfia di dolore mi eccita, non ho veli di pudore con lui.

Ogni centimetro della sua erezione pulsa dentro me, virilmente.

Bacia la mia bocca

Le mie gambe si avvinghiano alle sue, che le accarezza.

Brucia la passione sulla pelle.

Lui è l’acqua, fuoco, terra e vento. 

Ora:

  • 3. scegliete voi la canzone e vediamo che viene fuori. (22%)
    22
  • 2. Romeo Santos (e vi spiego chi è lei) (11%)
    11
  • 1. Gabry (hot. Ma vi spiego chi è Roberto) (67%)
    67
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92 Commenti

  • Ma così giochi sporco uff!
    Non puoi tentarmi con rasoi e cucine… tu sai bene cosa immagina la mia mente se parli di due persone in cucina, per fortuna non c’era una birra nei paraggi!

    Mettiamo un bel po’ di pepe in questa storia, gli ingredienti ci sono tutti… adesso facci assaggiare un bel piatto prelibato! 😉
    <3

    • quale onoreeeeee l’unica signora dell’EROS di questo sito!!!!!
      signori, silenzio!!!!
      Grazie Mily, per me sarà un onore tornare a scrivere con e per te.
      (questa meravigliosa canzone me la tengo buona per la prossima!)

      • la mente correva più velocemente di quanto le dita riuscissero a cogliere… sì, un paio di volte mi sono chiesto quali fossero le parole che evidentemente mancavano.
        Anche se hai il dono di scrivere così di getto, dedicare poco tempo ad una veloce rilettura, sarebbe segno di maggior considerazione per i lettori che ti seguono… che comunque ti apprezzano e sono soddisfatti.
        Adesso vado a leggermi la seconda puntata.

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