LA STANZA DEI GIRASOLI

Dove eravamo rimasti?

Dove sarà ambientata la prossima scena? Sul tetto del palazzo di Alice. (75%)

Sei.Un respiro leggero e caldo sul collo la fece rabbrividire ma le braccia che la cingevano con forza da dietro le impedivano di guardarlo negli occhi come avrebbe voluto. Il sole si scoloriva nel viola e sentì le sue labbra che le baciavano il collo.
“Girami!” protestò Alice sorridendo e lui l’accontentò e la baciò piano in quel tumulto del cuore, nel suo sapore voluttuoso di miele e porpora.

Non solo senza persiane, ma priva anche delle tende, la finestra era un libro aperto per il sole che stava seducendo da un po’ gli occhi di Alice. Si girò e rigirò prima di alzarsi e dedicarsi alla sua illuminazione: “E’ sabato, sì, è sabato!”
Niente corso il sabato. Strisciò le infradito e partì verso la cucina per la missione caffè. Mentre lo cercava in punta di piedi si ricordò delle braccia e del bacio e del sole e del tumulto al cuore. Sorrise.
“Ma dove ho messo il caffè?” Un contenitore saltò sulla sua testa e dopo il fragore l’aroma esplose sul pavimento.
“Buongiorno!”
“Ciao Giovanni, come va?”
Arrossì, come se lui avesse visto il suo pensiero e per il pigiama rosa con pinguino che si ritrovava addosso.
“Ah ah! A me bene, forse a te un po’ meno!”
Preparò due caffè, Alice, dimentica del pigiama e di tutto il resto, lo guardava e gli faceva mille domande sulla sera precedente.
(Niente di che giusto un concerto a Testaccio, era tornato presto e ora doveva fare delle cose tipo pitturare un tavolino e non so che altro, non nominò Marta. Comunque, che sola questo Giovanni: dacché parevano super affini, non le aveva mai chiesto di uscire con lui e i suoi amici, poteva anche essere un po’ più free, più easy…).
Anche Alice aveva da fare: era giunta l’ora di rendere la stanza più sua, più viva, aveva mille idee in testa e si sentiva attiva e raggiante.
Non fece in tempo ad accendere il pc per sentire un po’ di musica che dalla camera di Giovanni partirono note reggae, quelle che ti fanno fare il letto piegando ginocchia e bacino.
Alice approfittò dell’aria e della musica che da una stanza passavano all’altra per via della corrente, ma al primo attimo di silenzio alzò il volume del suo pc in un botta e risposta di pezzi che lì portò in tutte le direzioni musicali possibili sino alla Mannoia che fa Sally, cantata a squarciagola.
Erano dei folli tra pulizie, musica e creatività.
Più tardi Giovanni, coperto di vernice propose un pranzo, e poi un caffè e poi una sigaretta, finché stanchissimi si sedettero sul balcone a leggere su dei comodi piccoli sofà blu.
Alice non si aspettava di venire calcolata così tanto dal coinquilino quel giorno: sarebbe dovuta andare in un posto nel pomeriggio, ma decise che poteva andare bene così, lì in quel momento, su quel sofà, non stava affatto male.

Nel silenzio della lettura la lavatrice sbottò. Le venne in mente che avrebbe voluto stenderli sul tetto i panni! Più che altro per vedere il tetto, lo voleva dal primo giorno.
Ci mise un po’ a convincere Giovanni, ormai praticamente disteso sul sofà.
La porta si aprì e Alice che per certe cose andava matta lo ringraziò spasmodicamente, non mancando di punzecchiarlo per la sua innata pigrizia, dicendo che con quei 16 gradini l’aveva resa la più felice al mondo.

Percorse il perimetro tre volte: la visuale era parecchio coperta da altri palazzi, ma si vedevano bene i colli, in fondo, tra le antenne, le nuvole spumiglia e il cielo vicinissimo.
E il punto di vista cambia, l’altezza isola dal mondo.

La vide come un essere autentico. La semplicità del suo stupore, il suo profumo e quello chignon buffo, era bella e odorava di lavanda o cocco. Giovanni non lo sapeva più una volta che ce l’aveva così vicina. L’attrasse a sé, le mise una mano sulla bocca in segno di silenzio e poi la baciò, piano in un tumulto del cuore.
Immersa nel mare di antenne, Alice che capiva sempre dopo i messaggi della sua intuitività, vide qualcosa in Giovanni che le piacque da morire, ma sentì anche un vago senso di inquietudine, come prima di fare un salto nel vuoto.

Cosa chiede a questo punto Alice a Giovanni?

  • Chiede a Giovanni se sia il caso di fare quello che stanno facendo visto che sono coinquilini, due cioè, che dovranno vivere sotto lo stesso tetto. (27%)
    27
  • Gli chiede che cosa ci sia tra lui e Marta. (20%)
    20
  • Non approfondisce questioni scottanti e gli chiede di uscire insieme quella sera. (53%)
    53
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150 Commenti

  • Amaranta, non smetto di leggere..è come una droga..non riesco a non farne a meno!
    Sei bravissima, continua così!! E anche se le persone criticano il tuo modo di scrivere non ascoltarle! Difendi sempre le tue parole, le tue idee..non perchè siano giuste ma perchè sono tue.
    Complimenti!!

  • Sorry per il ritardo!! Per fortuna sono arrivata in tempo prima del nuovo episodio…Anch’io voto per Roberto che potrebbe dirci qualcosa in più su questo Giovanni, (che in fondo in fondo non mi convince)…A presto!!!

  • Più vado avanti a leggerlo più mi emoziono, sembra che la protagonista sia io, prende tantissimo. Sei stata bravissima fino ad adesso! Continua così Amaranta e deliziaci con i tuoi racconti.
    Un bacio,
    Charol.

  • Dai, vediamo la ex che combina, cosa ci racconta.
    “quella che prima era la cucina ed ora invece era uno spazio d’incertezza fatto solo delle loro parole”, questo passaggio qui mi è piaciuto tantissimo, così come la conclusione del capitolo, con quei due che, prima di salutarsi, se ne stanno sulla terrazza a chiacchierare fino alle 2. Bello.

    D.

  • Mi piace quando esce e respira e cerca sollievo nelle persone che incontra, la estenderei questa parte per quanto mi vien voglia di approfondirla.
    La storia si fa molto interessante, la dimensione coinquilini, la camera scelta a scatola chiusa con i girasoli appassiti e i riferimenti alle serie tv.
    Ti seguo ancora e con piacere 😉

    Ho votato per il vecchio amico romano. Magari ci si potrà rivedere.

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